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Parliamo di esigenze primarie. Di bisogni basilari e necessari per guadagnarsi un futuro almeno indipendente e solido.

Ho ritenuto che i segnali che si manifestano in tenera età , già da soli , esprimono quel bisogno di conoscere. Di sapere. Domande che spesso cadono nel vuoto per via che gli adulti sono troppo presi e forse troppo distanti da intuire che quei disagi vanno raccolti ed esaminati presto.

I bambini sono quindi ponti ideali tra la determinata ambizione degli adulti e l’ambiguità di giochi sempre più impegnativi e sempre meno educativi e ossigenanti.

Il bambino del videoclip raccoglie la mia chiave che contiene realtà belle e brutte.Tante contraddizioni e paradossi. Povertà involontarie e miserie ben architettate.

Quella pen drive è il futuro… E dà accesso ad una miriade di mondi: Possibili o impossibili. Buoni o cattivi. Tossici o rilassanti. Felici o infelici. Generosi o punitivi.
È vero, quel bambino ha la chiave… ma senza la tua saggezza…”

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Renato Zero

#aunpassodazero

IL VIAGGIO

…dal nulla al tutto. Un incanto che ogni volta si ripete, ed ogni volta si carica di valori più forti suggeriti dall’esperienza e dal desiderio di sorprendere ancora. Chiamare all’esistenza emozioni che un attimo prima non c’erano, stanare lacrime che il pudore tratteneva, sollevare grida soffocate da questa stagione così silente. La materia si sta forgiando, si fonde viva nell’oro della sincerità di sempre, prende forma sotto le mani appassionate dell’Artista, chiuso in queste ore nella sua officina, alla fiamma della sua ispirata volontà, ventimila leghe sotto l’amore.

Amare vuol dire aspettare, aspettare vuol dire amare.

Sarà ancora, per tutti noi, una nuova, meravigliosa, prima volta…”

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